Nel corso dei secoli il cognome Fortebracci (Fortebraccio) oltre a giungere ad oggi come in origine conosciuto, ha avuto nel contempo mutamenti, scindendosi sia in forma singolare che plurale o acquisendo la preposizione “Di” o antecedendo "De", come parte integrante del cognome stesso ( Bracci – Di Bracci – De Bracci, ecc.).
Il castello fu costruito da Braccio (da cui deriva il nome Castrum Brachiani), come caposaldo per le sue incursioni a Roma. Nell'accordo del 1418, Papa Martino V chiede che egli rinunci al castello, che passa all'Orsini, militante nelle truppe di Braccio, nel 1419 viene confermato dal pontefice. L'Orsini conserva lo stemma del suo comandante. Il braccio vestito di rosso che appare nello stemma è quello dei Bracci (Firenze, cappella Bracci, Santa Maria Novella), non il montone nero su campo d'oro che lui aveva assunto poi quale blasone di battaglia. Nello stemma appare una rosa (elemento dello stemma degli Orsini) nella mano a simboleggiare la protezione del Fortebraccio al castello. Lo stemma non fu mai mutato nei secoli. Dopo la sconfitta di Fortebraccio, la famiglia di Firenze e di Montepulciano si distaccano dal ramo dei Fortebracci di Montone, pur conservando memorie condivise. Da Fortebraccio derivano: il ramo di Carlo ed Nicoletta Varano, ora Giobbi-Fortebracci, ed il ramo di Oddo Fortebracci ed Elisabetta Trinci, mutato in Bracci alla morte di Oddo, originato a San Giorgio di Cascia. Un ramo si trasferisce a Roma nel 1630, un altro ramo in Toscana. A Firenze i Bracci danno origine anche al ramo Bracci-Cambini di Pisa (XVII secolo). Ambedue i rami genealogici vivono tuttora sia in Toscana che nel Lazio. Da Montepulciano derivano i Bracci di Orvieto. Altri rami sono presenti nelle Marche (Bracci e Bracci-Vatielli di Matelica) e Fano. Un ramo si trovava in Spagna, nella provincia di Siviglia (presumibilmente estinto). Un'altro ramo, si è originato a Milano nel XIV secolo (anch'esso presumibilmente estinto).

Il condottiero Andrea Fortebracci
Stemma del Comune di Bracciano